mercoledì 27 febbraio 2019

On the Dancefloor - LABEL: IRMA Records - intervista al founder Massimo Benini










Esordisce oggi, nella rubrica "On The DanceFloor" e con IRMA Records, il nuovo spazio dedicato alle etichette discografiche, indiscusse influencer del "clubbing" di tutti quei settori in cui la musica entra in connessione con la creatività - cinema, arte, moda -. 

Storica label bolognese, la IRMA Records nasce alla fine degli anni '80, in coincidenza con la prima scena House italiana, genere che ne caratterizza infatti le iniziali produzioni (Mozart & Master Freez, Don Carlos, Double Dee con Found Love).


L'etichetta inserisce poi nel proprio catalogo produzioni Acid Jazz, Drum and Bass, Nu Jazz, Trip Hop; pubblica gli album di Sarah Jane Morris, Bossa Nostra, Ohm Guru, Gazzara, il primo singolo dell'hip-hopper Frankie Hi-nrg mc, Fight Da Faida, e, con la sotto-etichetta Mandibola Records, gli album dei Colle Der Fomento; a metà degli anni '90 produce i Montefiori Cocktail.


Ci racconta gli esordi della label, la sua ascesa, il respiro internazionale delle sue produzioni e collaborazioni, Massimo Benini, co-fondatore dell'etichetta insieme a Umbi Damiani.

Blogger: Il nome che tu e Umbi avete dato all'etichetta è legato ad un anedotto un po' particolare, giusto?

M. B.: "Si certo, la nostra prima sede era uno scantinato nel centro di Bologna, per accedere si dovevano scendere 11 gradini, un giorno d'estate lasciammo la porta di ingresso aperta e scese un anziano signore che con aria curiosa ci chiese "ma voi non sapete cosa c'era qua?", alla nostra risposta negativa ci racconto' che quello scantinato ampio come un grande salone, altro non era che "l'atelier" di uno dei bordelli piu' famosi della citta', la cui tenutrice si chiamava IRMA di nome e MANDIBOLA di cognome; e fu cosi' che, insieme al mio partner Umbi, decidemmo seduta stante di chiamare la nostra neonata etichetta IRMA, mentre invece MANDIBOLA fu il nome che scegliemmo per la nostra etichetta di hip hop."

Blogger: IRMA Records è nata nel 1988 in tempi in cui la produzione discografica, anche quella "clubbing", era legata al vinile. Quanto è cambiato il lavoro per l'etichetta nel continuo rinnovamento di supporti per ascoltare la musica?


M.B.: "E' cambiato radicalmente, oggi il mercato dei supporti fisici si e' contratto parecchio, anche se negli utlimi due anni il Vinile e' ritornato alla ribalta, nonostante i volumi siano ancora molto bassi, essendo un supporto prevalentemente dedicato ai collezionisti e agli addetti ai lavori. Oggi la diffusione della musica e' liquida, e il mercato per la maggior parte e' diventato digitale, streaming soprattutto, ma anche download."

Blogger: Sei ancora legato alla dimensione del vinile o ti sei adattato alla dimensione "liquida" della musica ?


M.B.: "Per noi la vecchia passione per il Vinile, con il quale tutto e' cominciato, e' dura a morire…diciamo che ci siamo dovuti adattare giocoforza al digitale, non avevamo scelta, ma confesso che ogni volta che ristampiamo una delle nostre storiche produzioni degli anni 90, in Doppio Vinile maggiorato, con le copertine a due ante tipo libro, e le tirature limitate…ecco ti confesso che anche solo a toccarlo…ci ritorna una certa emozione degli inizi…



Blogger: Quali sono stati i primi dischi Irma che hanno avuto successo ?

M.B.: "Beh eravamo giovani e alla fine degli anni 80 non potevamo che cominciare con la "dance", gia' dal nostro primo mix "First Job" di Kekkotronics (Francesco Montefiori) e LTJ (Luca Trevisi) si sentiva la passione che mettevamo in quello che facevamo, quel singolo fini' in una storica compilation di una etichetta inglese che si intitolava "ITALIA" con la copertina bianca rossa e verde, che ebbe un grande successo in Inghilterra, e quello fu l'inizio della dance italiana che via via cominciava a spopolare nel mondo, ricordo che noi per sintetizzare il nostro stile, prendemmo il giudizio che un famoso giornalista musicale inglese scrisse sulla nostra etichetta "IRMA : True Disco Groove in Italian House Style", ci piacque talmente tanto che ne facemmo il nostro slogan, poi arrivarono Moz-Art, Don Carlos, LTJ, Be Noir, tutti successi internazionali, fino ad arrivare all'apice nell'Ottobre del 1990 quando il nostro "FOUND LOVE" di un duo di dj che si facevano chiamare DOUBLE DEE, uscito in USA su etichetta Epic (quella di Micheal Jackson per intenderci…), raggiunse il PRIMO posto nella Hot Dance Chart di Billboard, seconda produzione italiana a farlo dopo i reggiani Black Box"

Blogger: Siete stati i primi ad aprire le porte, in Italia, all'Acid Jazz, alla lounge e all'hip-hop...


M.B: "Si e' vero, cominciavamo a sentirci troppo vecchi per continuare con la dance e abbiamo esplorato nuove tendenze, siamo stati spesso a Londra, dove per 9 anni abbiamo anche avuto un ufficio (mentre quello di New York resto' aperto per ben 13 anni…) e da li' abbiamo preso la contaminazione che poi ci ha portato sulla strada dell'acid jazz 


e sono arrivati i primi CD dei Jestofunk, dei Bossa Nostra, di Ohm Guru e cosi' via…





...mentre sulla Cocktail/Lounge direi che siamo stati i primi a credere a questo genere, i Montefiori Cocktails (i due gemelli Montefiori) realizzarono un primo disco che a noi piacque a tal punto da organizzare un tour di oltre un mese negli Stati Uniti, dove il duo forlivese si esibi' nei locali bar/ristoranti/club che sempre in America si trovano agli ultimi piani dei grattacieli piu' importanti, l'iniziativa fu un successo e da li' trasferimmo il genere anche in Europa, nei paesi dell'Est e in Giappone."

Blogger: E' cambiato il modo di scegliere gli artisti da portare alla Irma? 


M.B.: "Beh certo, e' cambiato il mercato e quindi sono cambiate anche le prerogative con cui si decide di puntare si di un genere piuttosto che su di un altro, oppure su di un Artista o su un Gruppo, ma con un mercato cosi' frazionato e cosi' povero e' sempre piu' difficile provare a dare spazio ai giovani che cercano di emergere ."


Blogger:  In quale paese straniero avete maggior seguito? (so di reparti riservati alla Irma in negozi di Chicago, Los Angeles, New York, dove peraltro avevate anche una sede, giusto?).

M.B.: "Mah oggi con il mercato digitale diventa piu' semplice individuare da dove ci seguono maggiormente, il nostro mercato di riferimento restano sempre gli USA, poi l'Inghilterra e poi il Giappone, forse anche perche' in questi 3 Paesi Irma ha avuto una presenza fisica con i tre uffici di New York, di Londra e di Tokyo, l' Italia e l'Europa arrivano dopo purtroppo."
10 Corso Como - New York

Blogger: Tra le vostre tante collaborazioni spiccano quella con Corso Como 10 - che recentemente ha aperto i battenti anche a NY - e per la colonna sonora di "Sex and the city" della HBO... 

M.B: "Si la nostra collaborazione con Corso Como risale oramai a piu' di un decennio e ben 7 doppi CD distribuiti in tutto il mondo, ed ora presenti anche nel loro nuovo negozio di Manhattan al Pier 17 del South Street Seaport, in una delle zone piu' raffinate e di tendenza della citta'…"


Blogger: Quali sono i dischi che ti porresti sulla classica isola deserta? 
M.B.: "Mah…dopo quasi 40 anni vissuti nella musica…forse preferirei cominciare ad ascoltare solo il rumore della natura…magari intercalato dai nostri Jestofunk, Double Dee, Montefiori Cocktail, Kaleidoscopio…





Blogger: A quali dischi Irma sei più affezionato?

M.B.: "Di sicuro ai primi, Luca Trevisi e Kekkotronics, Cesare Cera e Be Noir, Moz-art, Double Dee, Blade e Farias, e i Kaleidoscopio coi quali ho praticamente passato due anni interi in giro per il mondo."


Blogger: ...consigli ad un giovane musicista/artista per "fare carriera" ?

M.B.: "Oggi e' tutto cambiato, e' tutto si e' terribilmente complicato, certo che per provarci occorre partire dal talento senza il quale tutto diventa inutile, ad un giovane suggerirei di avere pazienza, di non avere fretta, di non accettare mai di dare denari per fantomatici investimenti su se stesso fatti da loschi personaggi che si muovono al di fuori della realta', consiglierei di circondarsi di persone serie e professionali che conoscono il mercato musicale di oggi, lasciando perdere chi promette e disegna grandi chances e innumerevoli possibilita' di un rapido successo che ahime' non esiste "




Blogger: Contrariamente ad anni fa ora ci sono anche problematiche legate ai diritti d'autore più complesse, giusto ?

M.B.: "Da un lato sono aumentate le difficolta' di raccolta perche' sono cambiati radicalmente le fonti da cui i diritti musicali provengono, per fare un esempio solo il mondo digitale ha numerosissime diverse tipologie che necessitano di un alto livello di tecnicismi per poterli individuare, raccogliere e poi ripartire analiticamente. Dall'altro lato questo rappresenta pero' una grande e illimitata opportunita' di allargare i confini entro i quali la musica puo' essere usufruita, e quindi un potenziale enorme per quanto riguarda la raccolta dei diritti musicali. Il vero problema oggi e' che i giganti del web (Google per YT, Facebook e Instagram, Etc…) non pagano a sufficienza il diritto d'autore su cio' che utilizzano e che e' stato creato da altri ma che fa guadagnare solo loro, da questi utilizzi noi raccogliamo solamente le briciole lasciando a queste multinazionali (le cosi' dette OTT) i fatturati miliardari e di conseguenza gli enormi guadagni. Questa e' la grande sfida del futuro, fino a che non si sara' superato questo "value gap" gli spazi di crescita della musica soprattutto indipendente e dei nuovi Artisti saranno sempre molto limitati e poco remunerativi."


On air: Can We Live /Jestofunk https://youtu.be/tc_oiChfogc
Keep Yourself Together/Gazzara https://youtu.be/XWMT-D582K4
Found Love / Double Dee https://youtu.be/SYmxDtGXCqY

2 commenti:

  1. Well done! Intervista molto interessante, domande e risposte. E Irma top label italiana.

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    1. Grazie! Irma R. non si smentisce: "groove" in ogni sua rappresentazione! a presto Ruthless

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